Manco da questo blog, da tanti mesi. Faccio una breve apparizione per ringraziare tutti quanti, durante l’ultimo tremendo anno, di sono stati vicini in qualsiasi modo, sia con il cuore che con le preghiere. Vincenza sta molto meglio, anche se con andatura ancora lenta e non completamente decisa, cammina da sola e, ad eccezione di quelle pesanti, svolge autonomamente tutte le faccende di casa. Facciamo lunghe passeggiate, certo si stanca, ma bastano tre-quattro minuti di riposo, riprende il cammino. Anche per quanto riguarda l’aspetto cognitivo, a parte qualche piccolissima lacuma mnemonica, ha recuperato quasi tutto. ha davanti a se, ancora molta strada e fisioterapia da fare, ma siamo davvero molto contenti della situazione attuale. Vorrei farvi partecipi di un piccolo brano che ho scritto qualche mese fa, quando ho compreso che il peggio era passato e che potevamo guardare al fututo con ottimismo. Io starò ancora assente, voglio seguirla da vicino il più possibile. Un abbraccio e un grazie a tutti con tutto l’affetto che mi lega da anni di blog. CIAO!!!
Ogni istante che transita nella valle dei ricordi, é un avanzare lungo il tragitto chiamato vita, e qualsiai successivo passo veste gli abiti dell’imprevedibilità, prevedere il prossimo addivenire, diviene aleatorio.
Capita di percorrere una strada rischiarata da serena luminosità, e il passo dopo, brancolare in un buio più pesto dell’inchiostro che riempiva vecchi calamai e che viveva nell’attesa d’intingere ispirate piume e vestire poetici pensieri con un nero abito da sera.
Il fato par abbattersi come cupi bombardieri, che rombando una monotona nenia che olezza di morte, lasciano alle loro spalle cumuli di macerie intrise di dolore e affollati perchè destinati a rimanere orfani di risposte.
Non più solida, appare allora la strada, ma come sabbie mobili di catrame, che artigliandoti i talloni, pare volerti inghiottire ad ogni passo, che con grande fatica riesci a compiere.
Avverti molto forte la necessità di sollevare lo sguardo al cielo e inviare accorate suppliche oltre quei cumuli che ristagnano e ti accorgi che quelle tue preghiere non sono sole, ma s’elevano in compagnia di tantissime altre, partite da cuori amici che in quel momento palpitano sincroni con il tuo.
Improvvisamente poi ti accorgi che il plumbeo inizia a mostrar ferite, dalle quali si prolungano luminosi raggi che profumano d’azzurro e sai con certezza che il sole esiste ancora e ha il potere di asciugar lacrime mai stanche, e disegnar bozze di nuovi, speranzosi sorrisi.
So che ora diventa del tutto relativo sapere se la strada che percorreremo sarà o meno in salita, non mi importa questo, mi basta sapere che durante questo cammino tu sarai accanto a me e la tua mano riempirà la mia, e se allo sguardo di un distratto passante, il nostro incedere sarà solo un oscuro apparire in contrasto con il tramonto che si adagia lento ai confini della sera, per noi sarà semplicemente un trasporto d’amore.
(Vito M.)